Descrizione
Arper – Tavolo ovale Dizzie H74
Arper – Tavolo ovale Dizzie H74; Tavolo con base ovale in acciaio verniciato bianco lucido o nero opaco. Piano ovale in MDF con top goffrato bianco (spessore 2,5 cm), o piano in laminato Fenix Ⓡ (spessore 2,6 cm). Altezza 74 cm.
Lievore Alther olina
Lievore + Altherr Désile Park è l’evoluzione dello studio con sede a Barcellona Lievore Altherr. Lavorando insieme, i due studi sono specializzati in product design e sviluppo, consulenza strategica, direzione creativa, direzione artistica e architettura effimera per aziende di design riconosciute a livello internazionale come Arper, Andreu World, Vibia, Noorth, tra gli altri. Il loro approccio sviluppa progetti utilizzando una strategia consolidata: un concetto creativo che integra il design del prodotto e la sua comunicazione. Questo approccio olistico, carattere umanista, e la ricerca dell’essenziale nei loro progetti – combinato con una sensibilità che trasmette armonia ed equilibrio – caratterizzano i disegni di Lievore + Altherr Désile Park.
Studia interior design e design presso la EINA School of Art and Design (Barcellona).
Nel 1985 e fino al 1989 ha lavorato come industrial designer presso ESTUDI MIGUEL MILÀ.
Collabora inoltre regolarmente come progettista presso l’azienda FCO. LLORENS dedicato all’esecuzione di progetti di architettura e interior design. In questo periodo ha anche svolto in proprio lavori di allestimento vetrine e riabilitazione, oltre a stand e installazioni effimere.
Nel 1991, in collaborazione con Alberto Lievore e Jeannette Altherr, fonda lo studio LIEVORE ALTHERR MOLINA. Fin dall’inizio, lo studio ha sviluppato lavori di industrial design, consulenza e art direction per diverse aziende in tutto il mondo, offrendo soluzioni personalizzate. Notevole per il design di mobili, progetti di interior design, prodotti e imballaggi. Con la creazione dello STUDIO MANEL MOLINA nel 2016, inizia una nuova fase professionale. In compagnia dei suoi collaboratori Raimon Monsarro, Daniel Castro e con l’aggiunta di Blanca Roigé, si forma l’attuale team dedicato allo sviluppo di progetti di arredamento, prodotto e comunicazione.
Arper
Arper crea sedute, tavoli e complementi di arredo per la collettività, il lavoro e la casa.
Il nostro approccio è orientato alla relazione, e si traduce in un design rivolto all’estetica e all’usabilità; in un’ottica globale, innovativa e personalizzata al servizio; nella valorizzazione dei contesti locali all’interno delle strategie di internazionalizzazione; in politiche organizzative sempre improntate alla trasparenza e al mantenimento di una solida e coerente identità di marca.
UNA STORIA DI FAMIGLIA — Siamo nati nel 1989, come azienda a conduzione famigliare. Siamo cresciuti rapidamente: da semplici produttori di mobili, a marchio di design con una diffusione internazionale. Il nostro approccio—inclusivo, centrato sulle persone—ha accompagnato la crescita dei fatturati e degli addetti: passati, questi ultimi, da qualche decina ad alcune centinaia nel giro di pochi anni.
IL NOSTRO APPROCCIO AL DESIGN — Far nascere un nuovo prodotto significa prendersi cura: di ogni fase del suo sviluppo—dal design, alla produzione, al suo impatto ambientale. Lo facciamo combinando forma e funzione, sempre con una grande attenzione ai dettagli: la sintesi finale è perfetta, nella sua eleganza.
UNA SENSIBILITÀ UNICA — La nostra idea di design asseconda la versatilità delle forme essenziali. Nel tempo, il nostro approccio si è sviluppato a partire da sei concetti fondanti.
Equilibrio, Famiglia, Intuito, Leggerezza, Colore, Gioco.
“Quindici anni fa abbiamo creato il Dipartimento Ambientale Arper, il nostro primo timido passo in un mondo in cui la sostenibilità si stava affermando sempre più quale tematica di importanza cruciale per la nostra generazione. La prima cosa da fare è accettare le proprie responsabilità: siamo parte del problema, e lo siamo tutti. Tale rivelazione esige una reazione: siamo designer, i problemi sono il nostro pane quotidiano, perché allora non iniziare a progettare un percorso ambientale responsabile.”
