Descrizione
Driade – Madia Venus rosso vino
Driade – Madia Venus rosso vino; Così come la libreria Venus, lanciata da Driade nel 2017 su disegno di Fabio Novembre, anche l’omonima madia proposta in occasione del Salone del Mobile 2023, ritrae la statua di una dea. Design ed arte che si fondono fra loro. L’arte offre la possibilità di godere della bellezza, la funzione è ciò a cui il design non può mai sottrarsi.
Fabio Novembre
Nasce a Lecce nel 1966 e si laurea in Architettura al Politecnico di Milano nel 1992. Nel 1994 apre il suo Studio che diventa subito un punto di riferimento internazionale per l’architettura. Negli anni si alternano collaborazioni con le più importanti aziende italiane di design ed il suo lavoro è stato riconosciuto e pubblicato in tutto il mondo per il suo approccio visionario. Dal 2019 Fabio Novembre è Direttore Artistico di Driade, Direttore Scientifico di Domus Academy e membro del comitato scientifico del Museo del Design della Triennale di Milano.
Driade
Driade è un laboratorio estetico alla continua ricerca della bellezza nell’abitare. Il vasto catalogo Driade comprende mobili per la casa, il giardino e gli spazi collettivi. Sono oggetti d’arte e d’uso quotidiano, anime che si fondono armonicamente. Questo costituisce l’unicità della proposta Driade nel mondo del design. Il laboratorio estetico nasce dal desiderio di introdurre sperimentazione nella serializzazione del prodotto industriale. La ricerca della creatività in ogni prodotto costituisce il senso stesso dell’impresa. Driade dà così vita a prodotti dagli attributi unici: eclettici, stravaganti ma al tempo stesso eleganti, senza tempo e soprattutto gioiosi. In questa alchimia di linguaggi e sensazioni ciascuno trova una Driade che gli assomiglia. L’arte dell’abitare è basata sul concetto che l’eclettismo, il mélange di culture, curiosità e sorpresa rappresentino la vera essenza della nostra epoca. una predisposizione all’ascolto, uno stato di allerta, un’attenzione a registrare i segni provenienti dall’esterno e a tradurli poi in creazioni quotidiane. Questo rendersi permeabile alle differenze fa del progetto Driade una proposta di grande attualità aperta al futuro. Nega l’appiattimento della globalizzazione, ma ne intuisce la vitalità e la freschezza derivante dalla moltiplicazione dei luoghi di sviluppo delle idee.