Descrizione
Driade – Sedia Tottori rivestimento cotone Bonifacio
Driade – Sedia Tottori rivestimento cotone Bonifacio; Tottori è una collezione di sedute e tavolini dalle forme senza tempo, dalla silhouette seducente e dal carattere audace. Ispirata al film d’animazione giapponese “Il mio vicino Totoro”, scritto e diretto da Hayao Miyazaki, la collezione di arredi Tottori conferisce un’atmosfera intima e calda all’ambiente domestico grazie all’aspetto accogliente e morbido dei suoi componenti.
Kateryna Sokolova
La designer ucraina Kateryna Sokolova è nata nel 1984. Laureata all’Accademia Statale di Design e Arti di Kharkiv, ha svolto uno stage presso l’Università tedesca di design “Burg Giebichenstein Kunstochschule Halle”. È co-fondatrice e direttrice creativa del marchio NOOM e SOKOLOVA Design Studio che opera in una vasta gamma di discipline.
Driade
Driade è un laboratorio estetico alla continua ricerca della bellezza nell’abitare. Il vasto catalogo Driade comprende mobili per la casa, il giardino e gli spazi collettivi. Sono oggetti d’arte e d’uso quotidiano, anime che si fondono armonicamente. Questo costituisce l’unicità della proposta Driade nel mondo del design. Il laboratorio estetico nasce dal desiderio di introdurre sperimentazione nella serializzazione del prodotto industriale. La ricerca della creatività in ogni prodotto costituisce il senso stesso dell’impresa.
Driade dà così vita a prodotti dagli attributi unici: eclettici, stravaganti ma al tempo stesso eleganti, senza tempo e soprattutto gioiosi. In questa alchimia di linguaggi e sensazioni ciascuno trova una Driade che gli assomiglia. L’arte dell’abitare è basata sul concetto che l’eclettismo, il mélange di culture, curiosità e sorpresa rappresentino la vera essenza della nostra epoca. una predisposizione all’ascolto, uno stato di allerta, un’attenzione a registrare i segni provenienti dall’esterno e a tradurli poi in creazioni quotidiane. Inoltre, questo rendersi permeabile alle differenze fa del progetto Driade una proposta di grande attualità aperta al futuro. Nega l’appiattimento della globalizzazione, ma ne intuisce la vitalità e la freschezza derivante dalla moltiplicazione dei luoghi di sviluppo delle idee.