Descrizione
Lalique – Scultura Orso cristallo trasparente![](data:image/gif;base64,R0lGODlhAQABAAAAACH5BAEKAAEALAAAAAABAAEAAAICTAEAOw==)
Lalique – Scultura Orso cristallo trasparente; Un fattore significativo della cultura russa, l’orso appare in molte opere letterarie, folklore, detti e cultura popolare russa. Sebbene questo animale potente e impavido sia comunemente considerato pericoloso, i russi lo vedono affettuosamente come giocoso, bonario, forte e protettivo. Nel 2018 viene associato al Toro, questi due animali simboleggiano insieme i mercati azionari. Da parte sua, il toro rappresenta colui che specula, crede nella crescita del mercato e compra. Al contrario, l’orso che incarna colui che crede nel declino del mercato e cerca di vendere i suoi titoli. È l’equilibrio tra il toro e l’orso in perpetuo confronto che simboleggia l’equilibrio dei mercati.
Lalique
Il nome Lalique evoca la brillantezza dei gioielli, la meraviglia della trasparenza e la brillantezza del cristallo. Prima di diventare un marchio, era il nome di un uomo, un artista di genio, René-Jules Lalique e dei suoi eredi che hanno condiviso la sua fiamma creativa.
René Lalique è nato ad Aÿ-en-Champagne nella regione della Marna in Francia. Alcuni anni dopo, la famiglia Lalique si trasferisce a Parigi, ma continuò a trascorrere le vacanze in Aÿ. René Lalique rimase profondamente legato al suo luogo di nascita per tutta la vita.
Nel 1887 aprì un’attività in Rue du Quatre-Septembre. Già nel 1888 progettò i suoi primi Parure in oro finemente battuto ispirati all’antichità e al giapponismo, rompendo la tradizione della gioielleria con l’inserimento di materiali innovativi nei suoi pezzi.
Nel 1888, registrò il suo timbro “RL” e incise i pezzi unici creati nel suo laboratorio con queste lettere.
Dal 1922, le creazioni di Lalique sono prodotte a Wingen-sur-Moder, nel cuore dei Vosgi settentrionali, in un ambiente verde lussureggiante accanto a un villaggio di circa 1600 anime. È qui che il materiale scintillante si cristallizza in un continuo balletto di fuoco orchestrato da generazioni di mani esperte.
Il primo forno nello stabilimento di Wingen-sur-Moder, fondatore dell’azienda, è stato acceso cento anni fa. Sebbene la fabbrica sia stata costantemente modernizzata nel corso degli anni – in particolare dal 2008, con Silvio Denz – le tecniche degli artigiani sono rimaste invariate: il materiale viene lavorato a mano, viene modellato, il cristallo fuso viene «raccolto» come il miele, e pressato o soffiato. Una volta raffreddato, viene tagliato, levigato e lucidato.
Questo è il marchio degli artigiani Lalique: la famosa finitura satinata del cristallo, che genera un effetto che combina luce e ombra. Lo stesso anno, Wingen-sur-Moder è stato premiato con l’etichetta “Ville et Métiers d’Art”.