Descrizione
Oluce – Lampada Atollo 239 nero
Oluce – Lampada Atollo 239 nero; Ideata nel 1977 da Vico Magistretti, Atollo è diventata negli anni l’archetipo della lampada da tavolo, vincendo il Compasso d’Oro nel 1979. Rivoluzionando completamente il modo di immaginare il classico abat-jour. Le forme geometriche che la compongono – il cilindro, il cono e la semisfera – hanno dato vita ad un prodotto decorativo ed essenziale allo stesso tempo, slegato dal periodo storico dalle mode del momento e divenuto ormai a pieno titolo una delle icone del design italiano. Atollo è disponibile in tre dimensioni differenti e nelle diverse finiture metallo bianco, nero, bronzo satinato e oro satinato.
Vico Magistretti
Vico Magistretti nasce nel 1920, a Milano, qui si laurea in Architettura nel 1945 e immediatamente entra nello studio del padre Piergiulio. Durante la guerra aveva avuto modo di conoscere sia Gio Ponti al Regio Politecnico che Ernesto N. Rogers in Svizzera. Partecipa inoltre attivamente alle Triennali, curando numerose sezioni e vincendo alla IX edizione, nel 1951, una medaglia d’oro e alla X, nel 1954, il Granpremio. Tra le architetture più significative progettate a Milano in questo periodo ricordiamo la Torre al Parco, nel 1953-56, il palazzo per uffici in corso Europa, nel 1955-57, e 1’edificio di piazzale Aquileia, 1962-64. Del 1969-71 è il condominio di Piazza San Marco.
Tra le architetture più recenti: la Facoltà di Biologia di Milano, 1978-81, la casa Tanimoto a Tokyo, 1985, e il deposito ATM di Milano Famagosta, 1989. Prolifico designer, vince il Compasso d’Oro nel 1967 per la lampada Eclisse di Artemide, nel 1979 per la Atollo di Oluce e per il divano Maralunga di Cassina. Progetta inoltre per ”De Padova”, Fritz Hansen, Campeggi, Fontana Arte, Fredericia, Kartell. Dal 1967 è stato membro dell’Accademia di San Luca e del Royal College of Art di Londra, dove è stato anche visiting professor.
Oluce
Grazie alla loro potenza espressiva, le forme iconiche dei prodotti realizzati da Oluce articolano una grammatica visiva che diventa narrazione. Storie, suggestioni, emozioni vengono rivelate attraverso il profilo delle lampade. La forza evocativa dell’illuminazione è importante quanto le sue potenzialità funzionali, capaci di tradurre in oggetti idee e intuizioni. Il pragmatismo della linea si arricchisce così dell’esperienza delle mani e la qualità dei materiali diventa un requisito connotativo. Così è in grado di rendere le lampade Oluce oggetti di grande personalità che si inseriscono con disinvoltura in ambientazioni di raffinata eleganza. Inoltre elementi d’arredo dalla presenza autorevole e leggiadra insieme, capaci di creare un dialogo attraverso le generazioni e diventare parte integrante del tessuto stesso delle case che abitano.